Africo, “La via dei condannati a morte”

Pubblicato su L’Ora della CALABRIA il 20 novembre 2013
AFRICO (RC)- «La terra dei fuochi, dei rifiuti tossici seppelliti sotto le case, non è solo in Campania. Anche Africo e nella bassa Locride è così. Qua, anche il feto che le nostre donne portano in grembo ha già il “male”», lo dice un uomo sulla sessantina mentre, fermo sul marciapiede, legge l’ultimo necrologico. Vicino a lui, c’è la casa della signora Francesca, 83 anni, un’intervento per il “male” nell’intestino e uno adesso nello stomaco. Il «male» da queste parti è chiamato il tumore, una parola che solo a sillabare fa strozzare in gola le parole della gente del posto. La signora Francesca è una donna minuta e, il nero con cui è vestita avvolge anche il suo animo: «E’ un’agonia quando si sopravvive ad un figlio, non si vive più e si contano i minuti per la propria fine» sette giorni fa ha seppellito la figlia Giuseppina, 41 anni con un tumore al cervello. La loro “colpa” è solo quella di vivere in via Giacomo Matteotti ad Africo, cittadina sulla costa jonica reggina. 200 metri di strada con dislocate circa 30 abitazioni: negli ultimi nove anni in quella via si contano….
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simona

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